parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 03/01/21

2ª domenica dopo Natale
 
 

Letture: Siracide 24, 1-2.12-16; Salmo 147; Efesini 1, 3-6.15-18; Giovanni 1, 1-5.9-14.

 

dal Vangelo di Giovanni 01, 01-05.09-14

1 In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. 2Egli era, in principio, presso Dio: 3tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. 4In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; 5la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta.

9Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. 10Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. 11Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.

12A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, 13i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.

14E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.


COLUI CHE ERA IN PRINCIPIO PRESSO DIO È VENUTO IN MEZZO A NOI


Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo

La novità del Natale

Il Vangelo di Giovanni ci porta oggi a riflettere sul mistero del Natale che abbiamo vissuto. Quel bambino di Betlemme, che nasce fuori della città, lontano dal tempio, in un rifugio di fortuna, tra gli animali, che dovette anche fuggire perché il re Erode voleva ucciderlo, sì, proprio lui, è il figlio di Dio, la Parola eterna del Padre.

Colui che era presso Dio da sempre, è venuto ad abitare in mezzo a noi. Egli è la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Ma non tutti lo hanno riconosciuto: lo hanno riconosciuto i pastori, il vecchio Simeone che lo prende fra le sue braccia. E anche in questo nostro tempo si è manifestato ai poveri e agli umili di cuore in un’alleanza benedetta.

Il Natale ci fa vedere le sofferenze che non vogliamo vedere

Quanti sorrisi sul volto dei poveri che sono stati visitati, quante parole ci sono state rivolte. Un’anziana che era stata visitata la sera di Natale ci ha detto: “Ho passato la notte pregando e benedicendo coloro che sono venuti a visitarmi”. Questa è la luce vera, quella che illumina ogni uomo, la luce della fraternità, che viene a rendere più umano questo nostro mondo.

La riflessione del Vangelo di Giovanni ci riporta alla realtà, ci fa vedere le sofferenze che non vogliamo vedere: «era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto» (vv.10-11). Si prendono le distanze da quel bambino, dai poveri che attendono; il Vangelo del Natale invita a vincere sordità e indifferenza.

Il cambiamento inizia dall’ascolto

Questo Natale ci dice che è possibile vincere l’indifferenza: «a quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio». Il Natale inizia con un bambino che ci apre le orecchie e il cuore. Il cambiamento inizia dall’ascolto. I pastori ascoltarono e nella notte si misero in cammino e trovarono il bambino annunciato loro dall’angelo.

Il Vangelo anche oggi parla e tutti possiamo ascoltarlo e iniziare un cammino. Quel bambino in fasce, che giace in una mangiatoia è un segno per il nostro tempo, lo vediamo nel volto dei poveri, grati per la visita, per il saluto e il dono ricevuto. Ma c’è bisogno di alzarsi e andare, come è avvenuto per tanti di noi. Questa è la scelta che il Natale ci invita a compiere.

Dio si è mostrato a noi in questi giorni

L’indifferenza faccia spazio alla solidarietà per cominciare a costruire un mondo più umano. Il Natale è un punto di partenza per avvicinarci ad una realtà sofferente che non sempre si vede, un punto di partenza per mettere in moto energie di bene spese gratuitamente. La gloria del Natale l’abbiamo vista nel volto dei poveri visitati, nei loro occhi che si sono illuminati, nelle parole semplici che sono uscite dalla loro bocca. Il Vangelo di Giovanni ci aiuta a comprendere quello che abbiamo vissuto in questo Natale, ci invita a far crescere questo movimento di solidarietà.

Dio si è mostrato a noi in questi giorni e noi lo ringraziamo con le parole del canto di Maria: «ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote» (Lc 1,52-53). Il Signore ci aiuti a scegliere, a non restare indifferenti dinanzi al bambino di Betlemme, a camminare assieme a colui che è venuto in mezzo a noi e vive con noi.

Intenzioni di preghiera

1. Perché la tua Parola, Signore Gesù, divenga carne della nostra vita: rendici assidui nell’ascolto e sempre aperti all’azione dello Spirito, per comprendere il grande disegno di pace a cui ci chiami.

2. Per tutti i poveri che abbiamo incontrato e per chi si è unito a noi nel soccorrerli. Rinsalda i vincoli di solidarietà e di amicizia nati in questo Natale, come segni di speranza per il futuro.

3. Per Papa Francesco e per tutta la Chiesa. Guidala sulle strade del mondo, perché annunci ovunque il Vangelo e orienti il cammino di tutti i popoli verso di te. Per il nostro vescovo Crescenzio

4. Per la dignità di ogni persona: sana o malata, giovane o anziana, povera o ricca. Perché venga riconosciuta la preziosità di ogni uomo chiamato alla dignità di Figlio di Dio e perché crescano i vincoli di fratellanza e solidarietà, soprattutto in questo tempo di Pandemia.

5. Perché non dimentichiamo mai il grande valore della Pace e tutti ci impegniamo a restituirla alle nostre città intristite e divise. Concedi Signore ai paesi che hanno intrapreso cammini di riconciliazione di arrivare alla sospirata pace. Te lo chiediamo per il Sud Sudan e per il Centrafrica.